Vinitaly numero 52, missione compiuta

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Mi piace questo particolare del coloratissimo Padiglione della Regione Lazio perchè comunica con immediatezza la sensazione complessiva al termine della cinquantaduesima edizione di VInitaly, che si è tenuta a Verona dal 15 al 18 aprile: una calma edizione di successo, dove, per quanto ho potuto constatare, le cose che hanno funzionato sono state molte ed evidenti.

Un successo dichiarato non soltanto nel dato numerico diffuso da Verona Fiere: 128 mila presenze provenienti da 143 nazioni e oltre 4.380 aziende espositrici, ma avvertito anche nelle conversazioni con i produttori, tutti parecchio soddisfatti. E poi, nell'ordine, poche code ai bagni, servizio ottimo delle navette, rete  telefonica e dati efficiente, nessuna vista di ubriacature (almeno per me)  tra i viali della Fiera.

In questa edizione 2018 si è vista anche la decisa volontà di dividere l' evento più diretto al grande pubblico degli appassionati dal vero e proprio appuntamento riservato agli operatori.

Ci siamo accorti, innanzitutto, di un maggior controllo in entrata e in uscita, niente bottiglie portate fuori senza bolla di accompagnamento, pochi bagarini (e alcuni beccati, come ha testimoniato il giornale l'Arena).  Ha definitivamente preso il volo, poi,   Vinitaly and the City che ha portato in città e nelle sedi di Soave, Valeggio sul Mincio e Bardolino ben  60 mila appassionati.

Qualche sforzo ulteriore si potrebbe ancora fare. È incredibile il numero e la portata degli eventi concentrati alla domenica, giornata d'apertura. Si potrebbe dunque riservare questa prima giornata al pubblico, concentrando nei giorni successivi tempo  ed eventi dedicati agli operatori del settore. 

Proprio una bella edizione, quest'anno. Gli assaggi, come al solito, per i tempi che si dilatano e le distanze da percorrere, sono stati inferiori a quelli programmati.

Tra gli eventi- degustazione a cui ho partecipato segnalo con soddisfazione questi tre:

"Vinitaly 2008 - 2018 Dieci anni di FIVI raccontati dai suoi protagonisti": il ricordo degli esordi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti si è trasformato in un doveroso e commovente tributo a Nino Pieropan, che ha creduto fortemente in questa associazione. A parlare la Presidente Matilde Poggi,  Giancarlo Gariglio di Slow Wine, Paolo Saracco, Peter Dipoli, Saverio Petrilli,  Andrea Pieropan. In degustazione otto vecchie annate tra le quali un buonissimo Soave Classico Calvarino 2008.

Presentazione del Consorzio Coste del Feltrino:  la rinascita della viticoltura in provincia di Belluno passa dalla riscoperta della tradizione di alcuni vitigni autoctoni e dal' innovazione, tramite la sperimentazione di vitigni resistenti. Un piccolo gruppo di produttori ha dato vita a un Consorzio di promozione dell'area del Feltrino, storicamente vocata. Una degustazione davvero interessante  ( Vedi qui)

Chiaretto, Cerasuolo, Rosato I Rosé italiani da uve autoctone: una bella degustazione di 10 vini, guidata da Angelo Peretti direttore del Consorzio del Bardolino,  che ha riunito Chiaretto del Garda (Bardolino e Valtenesi), Cerasuolo d' Abruzzo, Salice Salentino Rosato, Castel del Monte Rosato,, a suggellare l'impegno  unitario dei rispettivi consorzi per la promozione del vino rosato italiano da varietà autoctone. Perché, signora mia, "il rosato è un vino"!