Amarone Opera Prima - l'annata 2020 celebra il Centenario del Consorzio

la suggestiva galleria d’entrata ad amarone opera prima - 21 esima edizione

Fatta salva l’inevitabile premessa: disquisire sull’annata dell’Amarone oggetto dalla consueta anteprima – che ha cambiato nome ma è giunta alla 21esima edizione – è sempre un azzardo perché la maggioranza dei campioni, qui 48 su 77 usciranno in commercio da due a quattro anni e più da oggi, è sempre e comunque interessante saggiare l’aria che tira in Valpolicella, incontrare i produttori e – last but not least – assaggare in parallelo qualche vecchia annata.

Detto ciò, ecco alcune considerazioni e pochi suggerimenti.

Si è festeggiato il  centenario della fondazione del Consorzio: il  9 febbraio 1925 un piccolo gruppo di viticoltori veronesi ebbe l’idea di riunire le forze e l’esperienza, ponendo le basi per l’organismo di tutela consortile che si sarebbe costituito ufficialmente con l’istituzione della denominazione, nel 1968. Una celebrazione che ha visto un record di partecipazione: ben 78 aziende.

L’annata 2020 è stata definita “difficile” ma, con il sempre più evidente climate change,  penso che molte, se non tutte,  lo saranno in futuro. Io preferisco definirla “annata altalenante” nel senso che periodi alternati di siccità, notevoli piogge e alcune grandinate hanno duramente messo alla prova i produttori con risultati altrettanto altalenanti.

Dai bicchieri di Amarone sono quasi del tutto sparite le confetture di frutta rossa per puntare, nei casi migliori, a bacche rosse mature o in gelèe; archiviate le muscolature eccessive e i notevoli residui zuccherini che incontravamo nel periodo del boom attorno ai primi anni Duemila, ora si punta decisamente ad alleggerire la trama con colori più scarichi e spessore più “easy” al palato. Non mancano esempi centrati, ma in qualche caso, in un’annata d’azzardo come questa, la trama alleggerita ha esiguo spessore al centro del palato, richiamando più l’idea di un Valpolicella Superiore. Sull’alleggerimento occorrerà, a mio parere, una riflessione comune.

Bel risultato nelle vallate più fresche: oltre all’emblematico e ormai storico Valpantena di Bertani, mi hanno colpito alcuni Amarone della Val Squaranto, in particolare Torre di Terzolan e Lavagnoli.

Mi hanno sorpeso anche :

la bevibilità del Pietro Dal Cero di Cà dei Frati, che unisce misurata potenza e slancio sapido;

la freschezza aromatica del Classico di Benazzoli che offre un intrigante bouquet che ricorda il Vermouth rosso;

la classicità (in senso architettonico) del Classico  Pruviniano di Domìni Veneti che definirei un “old style con giudizio”: qui la confettura, c’è,  ma anche spezie dolci, grafite e soprattutto sapidità;

l’equilibrio  e la freschezza di due Amarone diversissimi per zona geografica, ma accomunati da vigneti e terreni d’altura:  Albino Armani Classico Riserva Cuslanus e Cà Rugate Punta 470.

 Bene anche Marcellise con l’ormai storico Marion, tutto da attendere - assaggiare la 2013 per farsi un’idea del futuro - e con l’outsider Soripa (da sotto riva) dei giovani Andrea Aldegheri e Luca Sartori – assaggiare la 2017 per l’idea di cui sopra.

Come ormai assodato, si viene ad Opera Prima anche per assaggiare annate “Old Memories” che però, nell’ottica dell’attesa del tempo, sono nel pieno fulgore. Eccone alcune di vaglia come si suol dire:

Roccolo Grassi Amarone della Valpolicella 2012

Secondo Marco Amarone della Valpolicella Classico 2016 e 2014

Terre di Leone Amarone della Valpolicella Classico 2012

 Cà La Bionda Amarone della Valpolicella Classico Riserva Ravazzol 2013

San Cassiano Amarone della Valpolicella Riserva 2017

Tenuta Santa Maria Valverde Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2015

il valore del tempo - la clessidra del centenario

Un grazie al Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella per la squisita ospitalità e per il bellissimo omaggio di una clssidra in vetro soffiato: la sabbia scura scende per circa 30 minuti: quanto basta per riflettere sul valore del tempo – nell’affinamento dell’Amarone certamente – ma pure nello scorrere delle nostre vite.