SoaveVersus 2019 - La consapevolezza del Soave ( e 15 assaggi)

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Edizione di SoaveVersus diversa da tutte le precedenti quella che si è svolta dal 30 agosto al 2 settembre presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona. Da un lato non è mancato il consueto affollamento di pubblico ai banchi dei 48 produttori presenti, dall’altro, è stata dedicata alla stampa una giornata ( il lunedì), in cui, oltre all’assaggio alla cieca di 55 Soave in commercio, si è fatto il punto sul particolare momento che la denominazione sta vivendo. Un momento di svolta e di crescita, a mio avviso.

Basta anteprime, parliamo di Cru

Ottima scelta consortile quella di eliminare l’anteprima che si svolgeva a maggio: finalmente si possono assaggiare dei Soave che non rincorrono l’uscita anticipata ( Vinitaly purtroppo è già di per sé un motivo di fretta) e che quindi non escono penalizzati con espressioni spesso crude, compresse nell’espressione.

Finalmente! E le novità non finiscono qui: si è detto anche dell’avvenuta approvazione della modifica al disciplinare di produzione che inserisce 33 Unità Geografiche Aggiuntive, e quindi della possibilità di menzionarle in etichetta. Sono i Cru del Soave (individuati in anni di lavoro del vulcanico Consorzio), che finalmente possono formalmente essere riconosciuti anche dai consumatori come espressioni dei territori più vocati della denominazione.

Eccoli: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce, Costalunga, Coste, Zoppega, Menini, Monte Grande, Ca’ del Vento, Castellaro, Pressoni, Broia, Brognoligo, Costalta, Paradiso, Costeggiola, Casarsa, Monte di Colognola, Campagnola, Pigno, Duello, Sengialta, Ponsarà, Roncà – Monte Calvarina. 

A SoaveVersus si è espressa una nuova consapevolezza del valore del Soave e del suo territorio: il riconoscimento GIAHS - Fao alle “Vigne tradizionali del Soave” ha stimolato i produttori ad individuare percorsi sempre più virtuosi di gestione della viticoltura storica del luogo. Si parla dunque di blocco degli impianti, riduzione delle rese, iscrizione delle vigne al nuovo registro di mappatura regionale, di piano di produzione, vale a dire di una dichiarazione preventiva per individuare i vigneti che possono essere rivendicati per la produzione della denominazione. Siamo a una svolta? Penso di sì.

Quindici assaggi + uno

Tra i 55 campioni assaggiati alla cieca (22 del 2018, 26 del 2017, 6 del 2016 e uno del 2014.) ne scelgo una quindicina, corredandoli da alcune osservazioni generali:

L’annata 2018 non si può definire brillante: la grande produzione d’uva ha dato vini un po’ diluiti, in qualche caso ancora verdi, un po’ stretti nei profumi. Molto meglio le annate 2016 e 2017 nelle quali va registrata la presenza di oltre una decina di Soave Superiore Docg, come da tempo non si vedeva. È un ulteriore segnale della rinnovata consapevolezza delle possibilita di questo grande vino bianco classico d’Italia in termini di tenuta nel tempo, complessità ed espressività nel bicchiere.

Antica Corte Soave Doc Pressi Calcare Rosa 2017

Coffele Soave Doc Classico Cà Visco 2018

Corte Adami Soave Doc Classico Cimalta 2018

Corte Mainente Soave Doc Classico Tovo al Pigno 2018

Filippi Soave Doc Castelcerino 2018

Le Battistelle Soave Doc Cassico Le Battistelle 2018

Canoso Soave Superiore Docg Classico Verso 2017

Corte Moschina Soave Doc Evaos 2017

Fattori Soave Superiore Docg Motto Piane 2017

Fornaro Soave Doc Classico Capitel del Tenda 2017

Monte Tondo Soave Doc Classico Foscarin Slavinus 2017

Nardello Soave Doc Classico Monte Zoppega 2017

Portinari Soave Superiore Docg Classico Ronchetto 2017

Balestri Valda Soave Doc Classico Sengialta 2016

Gini Soave Doc Classico Vigneto Salvarenza 2016

Villa Canestrari Soave Superiore Docg Riserva 2016

(assaggiat alla cieca, tranne uno - chiamiamolo 15+ che non era in lista e ho inserito dopo aver assaggiato campioni diversi ai banchi).