Anteprima Chiaretto, Lugana e Bardolino: i vini gardesani protagonisti a Lazise (Vr) il 6 e 7 marzo

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Con piacere pubblico il comunicato stampa appena ricevuto, che annuncia il programma dell'Anteprima Chiaretto Lugana e Bardolino. Si tratta di appuntamento molto atteso dal pubblico e dagli operatori del settore, piacevole anche per il valore simbolico di aprire la stagione primaverile sul Lago di Garda.

 L'edizione 2016 amplia il panorama delle degustazioni anche al Lugana, l'altro vino simbolo del territorio gardesano. Quindi l'evento si fa ancora più interessante, anche per il programma molto nutrito. Arrivederci a Lazise!

Comunicato Stampa:

CHIARETTO, LUGANA E BARDOLINO SI PRESENTERANNO IN ANTEPRIMA INSIEME IL 6 E 7 MARZO 2016 A LAZISE (VERONA)

I produttori dei tre vini gardesani totalizzano complessivamente 42 milioni di bottiglie per un fatturato annuo di 125 milioni di euro

Il Chiaretto, il Lugana e il Bardolino della vendemmia 2015 si presenteranno al pubblico insieme domenica 6 e lunedì 7 marzo 2016 a Lazise, sul lago di Garda, loro territorio di origine. L’iniziativa è firmata dai Consorzi di tutela del Bardolino e del Lugana, uniti nel proporre agli appassionati, alla stampa specializzata e agli operatori economici la nuova annata dei loro vini. Saranno presenti ben 90 produttori con circa 300 vini in degustazione. Per il Bardolino e il Chiaretto è l’ottava edizione dell’Anteprima, per il Lugana si tratta della prima volta. Oltre all’anteprima dei vini della vendemmia 2015 sono previste una “retrospettiva” dell’annata 2014 e una serie di degustazioni guidate di altri precedenti millesimi. La prima giornata è aperta al pubblico dalle 10 alle 18, la seconda è riservata agli operatori dalle 14 alle 21.

“Crediamo nel valore del territorio e in particolar modo di una zona affascinante come quella del nostro lago di Garda – dicono Franco Cristoforetti e Luca Formentini, rispettivamente presidenti dei Consorzi del Bardolino e del Lugana – e dunque abbiamo ritenuto importante presentare congiuntamente le diverse e complementari anime produttive dell’area gardesana in un’iniziativa che si candida a diventare una delle maggiori anteprime vinicole nazionali. Ringraziamo il Comune di Lazise per aver condiviso gli obiettivi, divenendo nostro partner in questa nuova avventura”.

Le denominazioni di origine del Lugana e del Bardolino, che ha anche la versione rosé del Chiaretto, sono state tra le prime ad essere istituite in Italia. Il Lugana, che si sviluppa su cinque comuni fra Lombardia e Veneto, è stato riconosciuto nel 1967. La doc del Bardolino, che interessa sedici comuni del Garda veronese e del suo entroterra, è del 1968. Le due zone confinano lungo la direttrice del fiume Mincio, emissario del lago di Garda. In tutto, si tratta di 4500 ettari di vigneto specializzato, di cui 3000 per il Bardolino e 1500 per il Lugana.

Oggi il Bardolino è sesto per produzione fra le doc rosse italiane e il Lugana è settimo fra le bianche, mentre il Chiaretto è leader assoluto fra i vini rosati a menzione geografica.

Complessivamente, Chiaretto, Lugana e Bardolino totalizzano vendite annue pari a 42 milioni di bottiglie, di cui 17 milioni di Bardolino, 15 di Lugana e 10 di Chiaretto, per un fatturato annuo globale pari a 125 milioni di euro, distribuito in maniera sostanzialmente equivalente fra le due denominazioni.

I vini hanno conosciuto negli ultimi sei anni un considerevole riposizionamento. Nell’ambito della doc del Bardolino ha ricevuto forte sviluppo la tipologia rosata del Chiaretto, cresciuta in sei anni da 4,5 a 10 milioni di bottiglie vendute. La doc del Lugana è al centro di una delle più significative performance nazionali sia in termini di volumi, ormai quasi raddoppiati, passando da 8 a 15 milioni di bottiglie, sia come prezzi, saliti del 35%, posizionandosi su una delle quotazioni medie più alte in Italia nel settore dei vini bianchi. Informazioni di dettaglio dell’iniziativa sul sito www.anteprimalazise.it

Ufficio stampa L'Anteprima Paola Giagulli - paola@paolagiagulli.it - tel. 3384812496

Aspettiamolo, l'Amarone!

Da qualche anno, all' Anteprima Amarone si possono assaggiare anche alcune annate precedenti.  Si tratta di un'opportunità molto interessante e i produttori, di anno in anno, scelgono con cura annate che ritengono rappresentative.

Anche in questa Anteprima 2012,  assaggiandone una quindicina, non ho potuto fare a meno di esclamare quanto si legge nel titolo di questo post: aspettiamolo, l'Amarone (perché se lo merita).

Ve ne descrivo alcuni che berrei  anche ora, ma che potrei tranquillamente lasciare ancora in cantina  Fate voi.

 Viviani Amarone della Valpolicella Cl. Casa dei Bepi 2010 - Spezie, cioccolato e confettura di ciliegia  mora riempiono il sorso, dopo aver intrigato il naso.  Leggerezza ed una rustica eleganza sostengono una bevibilità assoluta.

 Le Bignele Amarone della Valpolicella Cl. 2010 - Sottile e delicato nei profumi di petali essiccati, marasca, chiodi di garofano,  è scorrevole e fresco al palato, con un bel finale persistente e balsamico.

 Tenuta Santa Maria Valverde Amarone della Valpolicella Cl. 2009 - Una piacevole sorpresa quest’azienda che non conoscevo: ha presentato un Amarone di fine fattura,  complesso all’olfatto, dalle note di ciliegia sottospirito e cacao. Molto fresco e agile nella beva, mostra un carattere elegante e deciso.

 Albino Armani Amarone della Valpolicella Cl. Cuslanus 2008 - Molto intrigante nei profumi, con note balsamiche di erbe mediterranee, caffe,  piccoli frutti rossi.  Ha una beva piacevolissima, con una progressione ampia e avvolgente, dai bei tannini setosi. 

 Cà dei Frati Amarone della Valpolicella Pietro Dal Cero 2008  - Complesso, evoluto negli aromi di confettura, tabacco, cacao, legno di rosa. Progressione gustativa potente, con un finale persistente che stupisce per la freschezza e la sapidità.

C'è da chiedersi se un'Anteprima, per un vino come l'Amarone abbia davvero un senso, e se non sia il caso di cambiare formula. 

Comunque, se parteggiate anche voi per l'Amarone che "va atteso" ben più di due anni e mezzo o tre dalla vendemmia,  annotatevi il prossimo appuntamento:

presso il Ristorante Villa de Winckels a Marcemigo di Tregnago

Giovedì 25 Febbraio dalle ore 18 alle 23  - Vino in Villa 

Oltre  60 aziende presenteranno i loro Amarone della Valpolicella, tutti di annate "vecchie".

La  perfetta organizzazione dell'evento, a cura della famiglia Merzari, lo rende un  appuntamento imperdibile. Provare per credere.

 

Anteprima Amarone 2012/2016 - La degustazione

 

"Gli Amarone 2012 sono figli di un’annata che ha segnato in modo evidente un cambio climatico all’insegna dell’imprevedibilità" ha spiegato Diego Tommasi direttore del Cra-Vit (Centro di Ricerca Viticoltura) di Conegliano durante il convegno d'apertura di Anteprima Amarone. A una primavera molto piovosa è seguita un’estate secca, con forti ondate di calore (le massime hanno superato per più giorni i 32° C). Il fine estate è rientrato, fortunatamente, nella norma. Sono stati messi ad appassire nei fruttai grappoli più spargoli, con acini più piccoli (produzione del 10 - 15% in meno rispetto alla media del decennio) e con buccia meno spessa.

Un'annata a quattro stelle, secondo il Consorzio, "buona" - dicono i produttori con i quali ho degustato ai banchi.  

Sicuramente la prima di tre annate difficili che hanno messo a dura prova la perizia dei produttori.

Vanno fatte valutazioni molto caute, dunque, sui campioni in assaggio all’Anteprima. 

Sulle lunghe distanze – e a mio parere una valutazione attendibile dell’Amarone richiede almeno un'attesa di sei, otto, dieci anni dalla vendemmia – avremo di sicuro delle sorprese. 

Va registrato  il fatto positivo che, nel corso degli anni, sono aumentati all’Anteprima i campioni prelevati da botte rispetto a quelli in bottiglia (quest’anno, rispettivamente 44 e 33). 

Ho assaggiato alla cieca tutti i 33 campioni in bottiglia per avere un’idea dei prodotti “finiti”  (l’annata 2012, secondo il disciplinare, è posta in commercio già dal 1° gennaio 2015)  e una quindicina di campioni da botte alle postazioni dei produttori. 

Lo stressante calore estivo ha marcato le caratteristiche dell’Amarone 2012: morbido, di buona struttura, con tannini poco aggressivi. Ho trovato vini rotondi, con prevalenti note di confettura e frutta rossa matura; quasi assente la nota speziata.  I più convincenti tra gli imbottigliati (circa la metà) bilanciano l’evidente morbidezza con finali sapidi e persistenti. Molti si possono definire già pronti.  Li vedremo alla prova del tempo, bevendoli fra qualche anno.                                                                                                                                            Meno uniformi e un po' più scattanti nell'esprimere i terroir delle diverse vallate, gli assaggi da botte, alcuni molto promettenti. Ho scelto di non assaggiarli alla cieca, perché sono prelievi di masse che saranno ulteriormente affinate e assemblate per un prodotto finale che presenterà inevitabili differenze.

La mia personale selezione   -   Bottiglia (B)   Campione da botte (C)

Fumane:    

Secondo Marco – Amarone della Valpolicella Cl. (C)  - Come il giocoliere da circo ch’è in etichetta, Marco Speri cerca nell’Amarone l’equilibrio tra la potenza e l’eleganza, tra i muscoli scattanti e la freschezza.  Secco e con un lunghissimo finale. Chapeau.

Monte del Frà -  Amarone della Valpolicella Cl. Tenuta Lena di Mezzo - (B)   - Erbe aromatiche, china e ciliegia matura. Eemplare per l’equilibrio gustativo, chiude lungo e sapido. 

Negrar:

Recchia - Amarone della Valpolicella Cl. Masùa di Jago (B)  - ntenso e speziato al naso, è avvolgente nella progressione con un finale persistente e una vena rinfrescante di piccoli frutti e amarena.

San Pietro In Cariano:

Farina  - Amarone della Valpolicella Cl. (B) - Un po’ ritroso nei profumi di petali essiccati e spezie dolci, è ampio, teso e polposo con un bell’allungo finale. 

Marano:

Cà La Bionda - Amarone della Valpolicella Cl.  (B)  - Esemplare per equilibrio tra le parti: corposo, con frutto rosso in evidenza, tannini rilevati e una splendida freschezza: promette assai.

Le Marognole -  Amarone della Valpolicella Cl. Campo Rocco (C) - Meno irruente nei tannini e più pronto che in annate precedenti, sfodera la ciliegia di Marano, succosa ma ancora croccante. La beva  è solida e sostenuta da una buona acidità. 

Gamba - Amarone della Valpolicella Cl.  Campedel  (C) - Se all’olfatto risulta ancora un po’ ritroso nei profumi, in bocca è quasi esplosivo per la pastosa materia del frutto. Occorre aspettare che l’alcol e i tannini si integrino, ma c’è tutta la stoffa di un Amarone da ricordare.

Trezzolano, Val Squaranto:

La Giuva - Amarone della Valpolicella (B) - Prima uscita in Anteprima per questa giovane azienda ed è un ottima prova: naso intenso di confettura, bocca coerente, fruttata e calda, ma senza eccessive rotondità: molto secco e fine nella beva. Da seguire.

Illasi:

Marco Mosconi - Amarone della Valpolicella (C) - Austero nello stile (da sempre uno degli Amarone più secchi che bevo) non si smentisce anche nell’annata 2012, con un frutto  rosso maturo è bene in evidenza, su note lievemente speziate e un elegante ricordo balsamico.  Molto promettente.

Falezze di Luca Anselmi - Amarone della Valpolicella Falezze (B) - Già lo scorso anno questa piccola realtà della Valpolicella Orientale mi aveva particolarmente colpito. Confermo.  Presenta un Amarone daii toni delicati al naso, tutti giocati sul floreale secco, erbe aromatiche e spezie. Bella progressione della beva, piena e avvolgente ma sottile. 

Dal Bosco GiuliettaAmarone della Valpolicella Le Guaite di Giulietta - Sembra esserci un cambio di passo nello stile: è un Amarone più sottile, meno muscoloso e potente di quelli a cui Giulietta ha abituati, ma non per questo è meno affascinante, anzi. Erbe officinali, confettura di marasca, note di china. Annotatevelo, perché andrà in commercio nel 2019 – 2020 e sarà buonissimo.

Foto: Gruppo di servizio di AIS Verona durante la degustazione all'Anteprima.

Ringrazio tutto il gruppo per la pazienza, la professionalità e la simpatia.. Un grazie particolare all'ottimo responsabile dei Servizi della Delegazione di Verona, il caro amico Giuseppe Melis.

Amarone dove vai? - Riflessioni su Anteprima Amarone 2012/2016

Amarone: un colosso che funziona e che vale, nel 2015,  315 milioni di euro.

Durante la tredicesima edizione di Anteprima Amarone  - il 30 e 31 gennaio, presso la Gran Guardia di Verona - si è avvertita la soddisfazione dii un successo consolidato e  in qualche modo rassicurante, mentre veniva presentata l’annata 2012.

La serie di dati forniti da Denis Pantini di Nonisma, sul posizionamento dell’Amarone all’estero, ha sostenuto l’ottimismo generale:  su 10 bottiglie prodotte, 6 arrivano sui mercati di Germania, Svizzera e Canada (  totale 45%), dietro a cui si posizionano gli Stati Uniti,  la Scandinavia e il  Regno Unito. In promettente crescita emergono la Cina e la Russia.

In Italia, il dato più interessante che emerge, oltre alla propensione delle vendite nel canale Horeca, è il 12% riservato alla vendita diretta che diventa quasi il 20% nelle  piccole aziende. 

Durante una conduzione della tavola rotonda che definirei molto “low profile”, il giornalista Andrea Scanzi ha  posto due domande semplici - a cui non è tuttavia semplice rispondere - “Come si spiega il successo formidabile di questo vino?” “Quali sono le prospettive per il futuro?"

"Il successo di questo vino - ha ribadito Christian Marchesini Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Valpolicella - che oggi possiamo definire un  vino icona è dovuto a un insieme di fattori: il territorio unico che ha una storia vitivinicola millenaria, l’unicità e la bellezza del paesaggio-vigneto, i vitigni autoctoni,  il sistema di allevamento (è in  aumento la storica pergola) e, non ultima, l’opera dell’uomo con il metodo di appassimento."

L'interessante ricerca condotta da Nonisma su un campione di consumatori canadesi mostra che a guidare la scelta del consumatore nell'acquisto dell'Amarone sono: la  denominazione di origine, la percezione che il vino esprima molto bene lo “stile italiano” e un’ alta qualità produttiva.  Viene ritenuto un vino di alta gamma, acquistato in prevalenza da famiglie ad alto reddito e riservato alle particolari occasioni, perché ritenuto elegante, classico e legato alla tradizione. 

Gran Guardia affollatissima. In due giorni  si sono contati oltre 3.000 visitatori e  200 giornalisti ed esperti del settore. Un successo confermato anche dalla crescita degli espositori, 74, ben dieci in più rispetto allo scorso anno,  "Se crescerà ancora il numero delle aziende partecipanti” - dichiara oggi a L'’Arena Christian Marchesini - “dovremo chiedere al Comune di Verona anche l’uso del piano nobile”.

Una prospettiva di ulteriore crescita e di un ancor più convincente successo che mi auguro,  ma voglio sperare anche che quell’accenno all’unità, che il Presidente ha espresso nell’incontro d’apertura, divenga un’occasione vera per superare le divisioni.

Per chi ancora non lo sapesse, mi riferisco all'ormai datata questione delle polemiche e della frattura tra il Consorzio e Le Famiglie dell’Amarone (d'Arte),  associazione composta da 12 aziende storiche ( Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Vetturini, Zenato) che, naturalmente, non partecipano da anni all’Anteprima. 

Un peccato, questa mancanza - che viene sempre più notata, soprattutto all'estero -.

C'è il rischio che la contrapposizione continui con toni duri, visto che siamo arrivati alle vie legali per l'uso del termine "Amarone (d'Arte)".

Un conflitto del genere, il sistema Amarone se lo può permettere? Credo proprio di no.

Davvero non si può discutere tutti assieme attorno a un tavolo e  in una stanza chiusa ? E magari far sì che dicano la loro anche I Vignaioli Indipendenti della Valpolicella?

Davvero non si ha il coraggio di affrontare il tema più delicato, attivando finalmente un Osservatorio dei prezzi?

Mi riferisco soprattutto al prezzo  sotto al quale questo prodotto, proprio perché vuole essere un vino icona, non può andare (altrimenti il Ripasso che lo vendete a fare?).  Diciamo che trovare Amarone sugli scaffali a prezzi troppo bassi non rende giustizia all' Amarone e al suo stesso successo, e a nulla vale sperare che duri in eterno, senza opportune strategie. D'accordo che c'è spazio per tutti, in termini di prezzi, ma andando troppo a ribasso, a rimetterci, alla lunga, saranno ancora tutti.

Tutto quello che si vorrà fare in futuro - investimenti in ricerca e in sostenibilità, promozione territoriale -  non farà che aumentare la percezione di un’altissima qualità, assolutamente da non svendere.

Foto Ennevi- Consorzio Valpolicella

Per le impressioni personali sull'annata 2012 seguirà un secondo post.