"Gli Amarone 2012 sono figli di un’annata che ha segnato in modo evidente un cambio climatico all’insegna dell’imprevedibilità" ha spiegato Diego Tommasi direttore del Cra-Vit (Centro di Ricerca Viticoltura) di Conegliano durante il convegno d'apertura di Anteprima Amarone. A una primavera molto piovosa è seguita un’estate secca, con forti ondate di calore (le massime hanno superato per più giorni i 32° C). Il fine estate è rientrato, fortunatamente, nella norma. Sono stati messi ad appassire nei fruttai grappoli più spargoli, con acini più piccoli (produzione del 10 - 15% in meno rispetto alla media del decennio) e con buccia meno spessa.
Un'annata a quattro stelle, secondo il Consorzio, "buona" - dicono i produttori con i quali ho degustato ai banchi.
Sicuramente la prima di tre annate difficili che hanno messo a dura prova la perizia dei produttori.
Vanno fatte valutazioni molto caute, dunque, sui campioni in assaggio all’Anteprima.
Sulle lunghe distanze – e a mio parere una valutazione attendibile dell’Amarone richiede almeno un'attesa di sei, otto, dieci anni dalla vendemmia – avremo di sicuro delle sorprese.
Va registrato il fatto positivo che, nel corso degli anni, sono aumentati all’Anteprima i campioni prelevati da botte rispetto a quelli in bottiglia (quest’anno, rispettivamente 44 e 33).
Ho assaggiato alla cieca tutti i 33 campioni in bottiglia per avere un’idea dei prodotti “finiti” (l’annata 2012, secondo il disciplinare, è posta in commercio già dal 1° gennaio 2015) e una quindicina di campioni da botte alle postazioni dei produttori.
Lo stressante calore estivo ha marcato le caratteristiche dell’Amarone 2012: morbido, di buona struttura, con tannini poco aggressivi. Ho trovato vini rotondi, con prevalenti note di confettura e frutta rossa matura; quasi assente la nota speziata. I più convincenti tra gli imbottigliati (circa la metà) bilanciano l’evidente morbidezza con finali sapidi e persistenti. Molti si possono definire già pronti. Li vedremo alla prova del tempo, bevendoli fra qualche anno. Meno uniformi e un po' più scattanti nell'esprimere i terroir delle diverse vallate, gli assaggi da botte, alcuni molto promettenti. Ho scelto di non assaggiarli alla cieca, perché sono prelievi di masse che saranno ulteriormente affinate e assemblate per un prodotto finale che presenterà inevitabili differenze.
La mia personale selezione - Bottiglia (B) Campione da botte (C)
Fumane:
Secondo Marco – Amarone della Valpolicella Cl. (C) - Come il giocoliere da circo ch’è in etichetta, Marco Speri cerca nell’Amarone l’equilibrio tra la potenza e l’eleganza, tra i muscoli scattanti e la freschezza. Secco e con un lunghissimo finale. Chapeau.
Monte del Frà - Amarone della Valpolicella Cl. Tenuta Lena di Mezzo - (B) - Erbe aromatiche, china e ciliegia matura. Eemplare per l’equilibrio gustativo, chiude lungo e sapido.
Negrar:
Recchia - Amarone della Valpolicella Cl. Masùa di Jago (B) - ntenso e speziato al naso, è avvolgente nella progressione con un finale persistente e una vena rinfrescante di piccoli frutti e amarena.
San Pietro In Cariano:
Farina - Amarone della Valpolicella Cl. (B) - Un po’ ritroso nei profumi di petali essiccati e spezie dolci, è ampio, teso e polposo con un bell’allungo finale.
Marano:
Cà La Bionda - Amarone della Valpolicella Cl. (B) - Esemplare per equilibrio tra le parti: corposo, con frutto rosso in evidenza, tannini rilevati e una splendida freschezza: promette assai.
Le Marognole - Amarone della Valpolicella Cl. Campo Rocco (C) - Meno irruente nei tannini e più pronto che in annate precedenti, sfodera la ciliegia di Marano, succosa ma ancora croccante. La beva è solida e sostenuta da una buona acidità.
Gamba - Amarone della Valpolicella Cl. Campedel (C) - Se all’olfatto risulta ancora un po’ ritroso nei profumi, in bocca è quasi esplosivo per la pastosa materia del frutto. Occorre aspettare che l’alcol e i tannini si integrino, ma c’è tutta la stoffa di un Amarone da ricordare.
Trezzolano, Val Squaranto:
La Giuva - Amarone della Valpolicella (B) - Prima uscita in Anteprima per questa giovane azienda ed è un ottima prova: naso intenso di confettura, bocca coerente, fruttata e calda, ma senza eccessive rotondità: molto secco e fine nella beva. Da seguire.
Illasi:
Marco Mosconi - Amarone della Valpolicella (C) - Austero nello stile (da sempre uno degli Amarone più secchi che bevo) non si smentisce anche nell’annata 2012, con un frutto rosso maturo è bene in evidenza, su note lievemente speziate e un elegante ricordo balsamico. Molto promettente.
Falezze di Luca Anselmi - Amarone della Valpolicella Falezze (B) - Già lo scorso anno questa piccola realtà della Valpolicella Orientale mi aveva particolarmente colpito. Confermo. Presenta un Amarone daii toni delicati al naso, tutti giocati sul floreale secco, erbe aromatiche e spezie. Bella progressione della beva, piena e avvolgente ma sottile.
Dal Bosco Giulietta – Amarone della Valpolicella Le Guaite di Giulietta - Sembra esserci un cambio di passo nello stile: è un Amarone più sottile, meno muscoloso e potente di quelli a cui Giulietta ha abituati, ma non per questo è meno affascinante, anzi. Erbe officinali, confettura di marasca, note di china. Annotatevelo, perché andrà in commercio nel 2019 – 2020 e sarà buonissimo.
Foto: Gruppo di servizio di AIS Verona durante la degustazione all'Anteprima.
Ringrazio tutto il gruppo per la pazienza, la professionalità e la simpatia.. Un grazie particolare all'ottimo responsabile dei Servizi della Delegazione di Verona, il caro amico Giuseppe Melis.