Corte Carezzabella: un piccolo paradiso in Polesine

A poca distanza dalla sponda destra dell’Adige, in Polesine, nel comune di San Martino di Venezze (Rovigo) ho scoperto qualche giorno fa un luogo di grande fascino: Corte Carezzabella. Il suo fascino deriva innanzitutto dalla vocazione all’’agricoltura che si sviluppa in più direzioni – dimensioni.

Ma andiamo per gradi. La Corte nasce all’inizio del Novecento come “Frutteto di San Martino” - nome ch’è ancora la ragione sociale dell’azienda - contando ben 150 ettari a frutteto, una produzione che è continuata fino ai primi anni 2000. L’inizio del nuovo millennio segna la consapevolezza che un fondo agricolo così ampio e generoso, unito alla bellezza della Corte, potevano – ma noi diremmo meglio dovevano – essere valorizzati al massimo, ridisegnando innanzitutto gli obiettivi della produzione agricola da un lato, e dall’altro, procedendo al restauro architettonico. Si arriva così all’oggi, con 60 ha dedicati alla produzione agricola in regime biologico certificato, con vigneti e appezzamenti adibiti a frutteto, seminativi e prodotti orticoli. Tutti i frutti della terra vengono poi trasformati in prodotti artigianali all’interno dell’azienda: vino, confetture, composte e succhi di frutta, polpe e passate di pomodoro, aceto di mele, farina macinata a pietra e prodotti da forno. (c’è anche un punto vendita). Alla produzione si lega anche la proposta della ristorazione all’interno dell’Agriturismo che può contare su oltre una decina di ampie camere per l’ospitalità.

Ma c’è dell’altro: Chiara Reato e il marito Francesco Favaretto che sono alla guida dell’azienda, hanno arricchito l’offerta della Corte anche con l’attività di Fattoria Didattica che comprende un Agri- Asilo per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni e funziona da settembre a giugno. Quanto sia divertente e istruttivo questo asilo possiamo immaginarlo; è molto bello, a questo proposito, il logo aziendale con l’immagine stilizzata di una bambina che gioca con il cerchio.

Che Corte Carezzabella sia un’oasi di pace e tranquillità, dove la cura della biodiversità e della naturale vocazione agricola sono il fulcro di ogni attività, lo si vede bene passeggiando tra i vigneti e i campi, dove peraltro, sono stati conservati molti alberi e altri ancora ( circa 5000) ne verranno piantati tra gli apoezzamenti e nella fascia perimetrale dell’azienda.

In questo piccolo paradiso, la viticoltura ha assunto negli ultimi anni una funzione decisamente importante. Sono 22 gli ettari dedicati, in gran parte a pinot grigio e poi a seguire, Manzoni bianco, merlot, cabernet franc e; “last but not least”; la turchetta, varietà a bacca rossa storica del Polesine che, dopo un lungo periodo di abbandono, oggi viene ripresa con convinzione. Per il momento l’azienda produce 7 referenze, da circa 3,5 ha vitati.

Responsabile della produzione vinicola è il talentuoso giovane enologo Francesco Mazzetto, che ha guidato  un’interessante e approfondita degustazione dei vini, durante il press tour che si è svolto qualche settimana fa.

 LA DEGUSTAZIONE

 BRILLO 2021

Si inizia con un fresco e sbarazzino bianco sur lie composto da trebbiano romagnolo 85% e pinot grigio 15%. All’olfatto è floreale e pulito; gradevolissimo e sapido al palato, dove protagonista è la spalla acida del trebbiano.

 PINOT GRIGIO DELLE VENEZIE 2021

“C’è sottile filo di sabbia che scorre lungo l’Adige” dice Francesco Mazzetti. Fino a qui, dunque, con la componente silicea che indubbiamente conferisce una particolare sapidità a questo vino elegante, sottile ma molto incisivo.

 MANZONI BIANCO IGT VENETO 2021 e 2022

Ero curiosissima di assaggiare il Manzoni Bianco prodotto in riva all’Adige e devo dire che la curiosità è stata ampiamente soddisfatta, in termini di piacevolezza e carattere dei vini. Il 2021 contiene un 10% di pinot grigio. Il vino è lineare, con una leggera percezione tannica, mediamente sapido e con buona persistenza. Decisamente più incisivo il 2022, prodotto con il 100% di Manzoni bianco, già molto diverso a partire dal colore dorato intenso. Bel ventaglio olfattivo di fiore bianco, pera, salvia, accenni di crosta di pane e idrocarburo. Un vino slanciato nell’entrata di bocca e poi avvolgente, equilibrato e, soprattutto, sapido. Il 60%  delle uve viene vinificato e maturato in acciaio, la restante parte in piecès borgognone usate.

 TEMETUM ROSSO VENETO IGT 2021

Passiamo al pianeta rossi con questo blend di merlot 60%, cabernet franc 25%, turchetta 15%. Vinificazione in cemento. Brillante e trasparente amaranto. Una freschezza floreale- speziata cattura il naso: zagara, poi chiodo di garofano e pepe bianco. Il palato è coerente, con in più una scia persistente e fresca che ricorda la granatina di lampone. Bell’equilibrio fresco sapido, in questo vino gradevolmente diretto e gastronomico.

 MERLOT ROSSO VENETO IGT 2021

Dalle vigne più vecchie, un Merlot che non vede legno ma soltanto cemento per la fermentazione e poi acciaio. Rubino di bella trasparenza, Al naso note vegetali delicate e un accenno di mora di gelso. Al palato si amplifica la nota fruttata, con buona ampiezza gustativa e un finale persistente e balsamico.

 TURCHETTA ROSSO VENETO IGT 2021

Rubino intenso con riflessi amaranto, consistente nel bicchiere. All’olfatto è intenso, sfaccettato, con richiami alla frutta rossa: ribes, lampone, poi pepe e tratti più rustici con ricordi di humus, corteccia e sottobosco. Al palato mantiene la ricchezza olfattiva in una gustosità e freschezza complessive davvero intriganti. Persistente, mediamente sapido e, soprattutto, inaspettatamente ingentilito nel finale da accenni di petali di viiola essiccata e erbette balsamiche. Mi è piaciuto assai questo rosso e pure il racconto di Francesco Mazzetto: è un’ varietà tardiva, difficile, poichè i grappoli sono soggetti ad acinellatura e probabilmente questo è il motivo per cui è stata progressivamente abbandonata; ha una buona acidità. Chiara e Francesco dimostrano di credere nel recupero di questa varietà storica in cui vogliono ulteriormente investire. Meritano il nostro applauso.

Dimenticavo: simpaticissimo anche il ROSA ROSATO VENETO IGT 2020 da uve merlot. Buccia di cipolla ramato, buona freschezza su note di fori bianchi e lievemente mielate.

 Il piccolo paradiso in Polesine vale il viaggio, cosi potrete scoprire anche l’origine del nome Carezzabella: niente carezze ( e baci) ma “Carezzà”…

Vinitaly 2023: un ritorno in grande stile

Dal 2 al 5 aprile a Veronafiere  si terrà la 55esima edizione del salone internazionale dei vini e dei distillati, con espositori da più di 30 paesi. Quartiere fieristico al completo e molte novità. Al pubblico dei Winelover sarà dedicata Vinitaly and the city con un ricco programma di wine talk, tasting, mostre ed eventi fuori salone nei luoghi più rappresentativi della città di Verona.

Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni (dati aggiornati al 2 marzo, ndr). Vinitaly 2023, il salone internazionale in programma a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55ª edizione, rafforza ulteriormente il piano di sviluppo dell’unica manifestazione che ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali.

A pochi giorni dalla conclusione del Roadshow straordinario di Vinitaly in 9 Paesi di tre Continenti, realizzato in collaborazione con Ice-Agenzia unitamente alla rete internazionale dei nostri delegati esteri, abbiamo definito la selezione dei top buyer che saranno in fiera - spiega il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. In questo momento di grande cambiamento, tra sfide e opportunità, Vinitaly rimane un brand globale di promozione, in grado di generare nuovi sbocchi. Infatti, nel corso delle 13 tappe realizzate tra Europa, America e Asia abbiamo toccato con mano l’ulteriore potenziale sia sulle piazze più consolidate sia su quelle emergenti. Un potenziale - conclude Bricolo - che mettiamo a disposizione delle aziende già da questa edizione, con l’obiettivo di completare la mappatura di nuovi importatori e operatori qualificati entro il 2024. Uno sforzo e un investimento importante e necessario per garantire competitività al settore”. 

Per l’amministratore delegato della Spa fieristica di Viale del Lavoro, Maurizio Danese: “L’ascolto delle imprese italiane è stato fondamentale per il varo dei prossimi Vinitaly. Non è un caso, se i Paesi protagonisti nel Roadshow sono nella top 10 degli obiettivi di mercato dei nostri espositori.  Così come la scelta di presidiare sempre di più l’Asia: Cina, Giappone, Sud Corea ma anche Singapore, Hong Kong, Vietnam e altri sommano infatti il 20% dei prossimi target internazionali delle imprese italiane del vino. Un’area emergente – prosegue Danese – che con la Cina segnerà il grande ritorno a Verona, grazie a una selezione di oltre 100 top Buyer del Dragone, tra gruppi dell’horeca, principali importatori e player dell’e-commerce. Ma l’evoluzione quali-quantitativa della domanda estera riguarderà ovviamente tutti i mercati di sbocco ed emergenti, dagli Stati Uniti al Canada, dalla Corea del Sud passando per il Vecchio Continente fino al Sud America con la previsione di incrementare i top buyer del 40% sul 2022”.

Business, quindi, ma anche comunicazione. Vinitaly, infatti, è un mega spot al vino italiano con quasi 4miliardi di audience generata sui media in Italia e all’estero nella settimana clou della manifestazione. Un ritorno intangibile di promozione indiretta che coinvolge anche gli altri due saloni che si svolgono in contemporanea a Verona - Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open e Xcellent Beers - che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.

Per quanto riguarda i temi e i format business, il 55° Salone internazionale del vino e dei distillati sarà preceduto, sabato 1° aprile, da Vinitaly OperaWine, la degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator. Mentre il palinsesto fieristico vede la conferma delle principali aree tematiche (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata), del matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela e del Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 70 le degustazioni previste ad oggi dal calendario ufficiale della manifestazione (in aggiornamento su vinitaly.com). Tra queste, il walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 paesi, oltre al Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2 e 3 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca e ai focus di Young to Young ovvero: Le giovani cantine si raccontano ai giovani comunicatori, tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti.

Spazio anche ai Concorsi. Il 22 marzo ritorna l’International packaging competitionVinitaly Design, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva seguito dal 5 StarsWines The Book e Wine without walls, i riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti.

Prosegue, inoltre, la distinzione tra operatori in fiera e winelover. A questi ultimi è dedicato Vinitaly and the city, il percorso di wine talk, tasting, mostre ed eventi del fuori salone nei luoghi più rappresentativi della città Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. In programma dal 31 marzo al 3 aprile, Vinitaly and the city è organizzato da Veronafiere con la collaborazione di Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona).

Info:

https://www.vinitaly.com

https://vinitalyandthecity.com

Alla scoperta dell'impronta aromatica: un percorso di studio della famiglia Tedeschi in Valpolicella

L’impronta aromatica dei vini e il terroir dei diversi cru aziendali: un rapporto che Sabrina, Antonietta e Riccardo Tedeschi ci hanno permesso di scoprire durante una mattinata in cui sono stati illustrati i recenti risultati di uno studio condotto in collaborazione con il Prof. Maurizio Ugliano del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona. Dalla teoria alla pratica, poi, con una indimenticabile degustazione di alcune vecchie annate di Amarone e Valpolicella Superiore, con una sorpresa finale.

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