I Cru del Soave entrano nel disciplinare di produzione

Il lungo percorso di ricerca intrapreso oltre dieci anni fa dal Consorzio di Tutela del Soave, dapprima con lo studio del paesaggio rurale e la zonazione viticola e successivamente con una prima mappatura dei Grandi Cru (2008),  aveva già raggiunto un importante traguardo nel 2015, con l'iscrizione del patrimonio viticolo della Doc Soave nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico. 

Ora è all'orizzonte un secondo e importante traguardo: l' inserimento dei Cru del Soave all'interno del disciplinare di produzione,  più propriamente definiti come Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA). Ciò significa che il nome dei Cru che qualificano 64 areali di produzione, costituiti da vigne storiche, in futuro potranno a pieno titolo essere menzionati in etichetta. L'iter di modifica del disciplinare richiederà circa un anno.

Attendiamo con curiosità la prossima edizione di Soave Preview il 20 e 21 maggio prossimi, per conoscere qualche altro dettaglio.

Sembra piuttosto chiaro che, rispetto alla prima mappa dei Grandi Cru del 2008, che si riferiva a 45 areali e a  quella successiva del 2012 che ne conteneva 47, ne saranno aggiunti  altri.

Pressoni, Calvarino, Froscà... sono i primi luoghi di vigne storiche che mi vengono in mente. 

Che gioia sapere che si potrà finalmente a pieno titolo parlare di Cru del Soave e che  saranno sempre più ri-conosciuti in tutto il mondo!