A Brognoligo per il Vin Santo ( e il Recioto)

Ancora una volta eccomi a Brognoligo, la frazione di Monteforte d’Alpone dove annualmente, agli inizi di giugno, si svolge la Festa del Vin Santo e delle Ciliegie.  In questo anfiteatro di vigne, prevalentemente di garganega, nascono alcuni Soave che sono particolarmente nelle mie corde e a Brognoligo mi sento a casa, visto che una parte della mia storia familiare parte da qui.  Per me è dunque sempre un piacere partecipare alla commissione d’assaggio per scegliere i migliori Recioto e Vin Santo artigianali da premiare alla Festa.  I lavori si sono svolti ieri e devo dire che di anno in anno la qualità dei vini va elevandosi considerevolmente.

Per chi non conoscesse questa piccola perla della produzione locale, ripropongo uno scritto di qualche anno fa, con particolari aggiornati: tra Verona e Vicenza, in questa nicchia delle terre della garganega, la produzione del Vin Santo è una tradizione storica di grande valore. Info sulla Festa a questo link

IL VIN SANTO DI GAMBELLARA E BROGNOLIGO

"Le province di Verona e di Vicenza, sui versanti collinari della Valle dell’Alpone e di Gambellara, sono accomunate dalla garganega con le sue intense espressioni, soprattutto di vini secchi. Cosa meno nota è che sono “sorelle” anche nella tradizionale produzione del Vin Santo, un nettare oro - ambrato ricavato dal lungo appassimento dell’uva appesa alle corde dei solai (dette picai) e torchiata nel periodo tra Natale e Pasqua. Un vino raro e difficile da produrre, che invecchia a lungo in caratelli o damigiane e di cui si trovano tracce nei documenti notarili della zona fin dal Settecento; un vino che ha rischiato l’estinzione in favore del più semplice e immediato Recioto. Sono veramente in pochi a produrlo, oggi. A Gambellara (Vi) è un vino doc (l’unico Vin Santo nel Veneto) e può vantare nove produttori, un disciplinare e un progetto di sperimentazione per il suo rilancio. A Brognoligo (Vr) soltanto poche aziende(Cà Rugate, Umberto Portinari e Le Battistelle ) lo mettono in commercio come Passito del Veneto Igt ma rimane, per pochi vignaioli, un prodotto artigianale da offrire agli amici e agli ospiti o da aprire in occasione di battesimi e matrimoni.  La famiglia di Arnaldo Villardi, nell’antica villa di Roncà, ha ancora oggi il “Loco del Vino Santo” con una serie di vecchissimi caratelli di diverse capacità. Produce qualche decina di litri del prezioso nettare ogni anno, usando il metodo Solera, con ricolmature da un caratello all’altro. Siamo quasi certi che nello splendido 1999 che abbiamo assaggiato ci fosse qualche traccia del Vin Santo di almeno due secoli fa." -(Scheda redatta per Slow Wine 2013 )