Oltrepò Pavese: il Focus sul Pinot Nero
/Devo fare una confessione a Carlo Veronese, direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò: ho bevuto pochissimo i vini di quel territorio, prima di visitarlo grazie al suo invito.
Il primo ricordo che ne ho risale a circa cinquanta anni fa ed è quello dello spumante targato La Versa che non mancava mai sulla tavola di un cugino nato a Milano, che però viveva a Parma; essendo io una ragazzetta non ero però ammessa alla beva. In epoca più recente ho assaggiato qualche volta soprattutto vini rossi divenuti iconici in quel mondo che definiamo “del vino naturale”: mi riferisco al Barbacarlo e al Montebuono di Lino Maga, con l’aggiunta della Bonarda DOC di Andrea PIcchioni. Rari i miei incroci con gli spumanti da Pinot Nero e comunque quasi mai da bottiglie a denominazione.
Dunque, le due Masterclass sul pinot nero, che con i suoi 3.000 ha fa dell’Oltrepò la prima area produttiva itaiiana e e la terza nel mondo, sono state un’ottima occasione per mettermi almeno un po’… in pari!. Chiara Giovoni ha condotto con brio e competenza la degustazione di 12 etichette, sottolineando come questo vitigno, in Oltrepò, abbia trovato proprio nella biodivesità e nella varietà di suoli e microclimi l’habitat ideale, favorito anche dall’altitudine che si aggira mediamente sui 300 m, per arrivare anche a 500.
Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero
Si ipotizza che la presenza in Oltrepò di genotipi originari del vitigno risalga all’epoca romana. Ve ne sono comunque tracce documentate nel 1500 ( con i nomi di pineolo, pignolo gentile, pignolo grappolato), ma è circa alla metà del XIX secolo che il pinot nero approda definitivamente nel territorio con i primi impianti realizzati nel 1865 ad opera del Conte Carlo Giorgi di Vistarino. Qualche anno dopo, con il piemontese Carlo Gancia, seguito poi dall’ing. Domenico Mazza di Codevilla, s’iniziò a produrre lo “Champagne d’Oltrepò” termine allora concesso dai Francesi. La crescita produttiva importante avviene nel corso del Novecento, anche grazie alla nascita di cooperative, andando di pari passo con il riconoscimento della peculiare vocazione del territorio. Vocazione che oggi vede ancora in aumento la produzione degli spumanti (553.000 bottiglie nel 2021, con un + 23%). Un potenziale notevole, visto che si potrebbero raggiungere oltre 2 milioni di bottiglie a denominazione.
La degustazione
La Travaglina - OP Docg Met. CL. Pinot Nero Brut Martinburgo pinot nero 90% e 10% chardonnay con minimo 30 mesi sui lieviti - si tratta dell’annata 2017 con sboccatura 2023. Prodotto da vigneti della prima fascia collinare su terreni calcareo argillosi con esposizione a nord-ovest . Luminoso giallo paglierino chiaro, offre note floreali eleganti e fruttate fragranti di pesca bianca con lievi richiami vegetali di timo-limone. Al palato è croccante e sapido, con un finale fresco e agrumato.
Torre degli Alberi - OP Docg Met. CL. Pinot Nero Brut 2017 pinot nero 100% con almeno 42 mesi sui lieviti, sboccatura 2022. Prodotto da vigne coltivate in biologico a 500 m con esposizione a sud, su terreno calcareo argilloso e rese di 60-80 q/ha . Giallo dorato con riflessi ramati, al naso si mostra evoluto su frutta matura e crosta di pane e al palato si offre ricco e concentrato.
Cà del Gè OP Docg Met. CL. Pinot Nero Brut 2016 Millesimato pinot nero 100%, minimo 60 mesi sui lieviti con sboccatura a novembre 2022. Prodotto da un unico vigneto a 380 m, su terreno calcareo argilloso. Giallo paglierino chiaro con riflessi dorati, naso austero: note vegetali secche e dolci di elicriso, al palato è sapido, secco e molto persistente.
La Versa OP Docg Met. CL. Pinot Nero Brut Collezione 2008 pinot nero 85% chardonnay 15%, con almeno 132 mesi sui lieviti, sboccatura 2021. Oro giallo carico, al naso è elegante su note mielate, burrose, poi evolute di frutta secca, sapido e gustoso,
Pietro Torti OP Docg Met. CL. Pinot Nero 2019 Rosé Cruasé pinot nero 100%, 36 mesi sui lieviti. Da vigne a 360 m. L’uva è raccolta a un grado di maturazione che permette un’estrazione leggera, con ricchezza di frutto e piacevolezza legata agli aromi primari. Rosa buccia di cipolla scarico ha profumi fragranti di frutti rossi freschi, Anche al palato si percepisce buona acidità intessuta di fragolina di bosco e lamponi con una progressione persistente e avvolgente.
Cantine Cavallotti OP Docg Met. CL. Pinot Nero La Bolla 2018 Rosé Cruasé pinot nero 100% con 30 mesi sui lieviti e ulteriori 6 di bottiglia . Rosa buccia di cipolla intenso, tendente al salmone. All’olfatto offre una freschezza misurata, su vegetale secco e frutti rossi. Al palato è ampio e di buona struttura, con un piacevole tono amaricante nel persistente finale.
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC
La produzione di Pinot Nero con vinificazione in rosso per vini fermi inizia in Oltrepò in epoca piuttosto recente, circa cinquant’anni fa. Le degustazioni, sia nelle Masterclass che durante le visite alle aziende, hanno evidenziato la variabilità stilistica dei produttori, più che una visione condivisa. Alcuni percorrono la via di un rosso importante, cosiddetto di tradizione, con lunghi affinamenti in legno. Altri si rifanno a modelli più snelli, guardando magari ad altri territori d’elezione come l’Alto Adige. Negli ultimi anni, sono comunque apparsi sul mercato vini più freschi e qualcuno anche sfoggia - benissimo! - la chiusura a vite. Alla domanda di Chiara Giovoni su quali caratteristiche ci si possa aspettare dal PInot Nero fermo in Oltrepò, ho risposto che me lo immagino come un un vino dai contorni mediterranei più che nordici, con calda avvolgenza e struttura. Sì, così è. Il disciplinare prevede una percentuale minima di pinot nero all’95% e un eventuale 5% di altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia.
La Degustazione
Cordero San Giorgio - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Tiamat 2021
Prodotto da vigne di 30 anni poste su terreno argilloso; vinificazione in acciaio, in parte a grappolo intero.. Maturazione in acciaio. Rubino chiaro, è intenso all’olfatto con ricordi freschi di frutti rossi e sottobosco; al palato è avvolgente, con tannini soffici e un bel finale che ricorda l’arancia sanguinella.
Torti Eleganza del Vino - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2021
Rubino brillante, lieve riflesso granato che rivela un passaggio in legno, naso lievemente fumè, vanigliato, bocca calda, avvolgente, con richiami di sottobosco. Chiusura discretamente sapida con buona persistenza.
Finigeto - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Riserva Niro 2019
Fermentazione in acciaio e successivamente maturazione in barrique nuove e usate per 12 mesi, poi ritorno in vasca d’acciaio e sosta in bottiglia di 6 mesi. Granato di bella trasparenza. Naso floreale e balsamico, venatura vanigliata. Al palato di concede con una progressione snella ed elegante. Vino di struttura, imoderno e slanciato, con finale saporito e molto persistente.
Conte Vistarino - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Bertone 2018
Dal cru di 2 ettari piantati nel 2001 con cloni borgognoni, su terreno calcareo argilloso ad un’ altitudine di 400 m. Fermentazione in tini di legno e maturazione in barriques francesi per 12 mesi, più almeno un anno di bottiglia . Granato trasparente, naso intenso, elegante e complesso di frutti rossi, tabacco biondo, arancia sanguinella, erbe mediterranee: timo, mirto. Bell’allungo finale, saporito e arricchito dal tannino in rilievo.
Tenuta Mazzolino - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Noir 2018
Dalla vigna detta Regina, piantata nel 1998 con esposizione nord-ovest, su suolo argilloso - limoso in superficie, con vene di arenaria e inserti gessosi. Vinificazione in acciaio e maturazione In pieces borgognotte per 12 mesi. Rubino pieno e luminoso con lievi riflessi granato. Olfatto di suadente complessità: tabacco, legno di rosa e spezie dolci, su una trama di frutti rossi maturi. Bocca sapida e slanciata, con lungo ritorno di speziature e sottobosco.
Frecciarossa - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Giorgio Odero 2018
Dalle uve coltivate in biologico della storica vigna di 21 anni detta “del Pino”, a Casteggio: 170 metri di altitudine, su suolo calcareo argilloso . Fermentazione con lieviti indigeni in tino tronco conico di rovere francese non tostato. Successivamente 12 mesi in botti da 25 hl, passggio in acciaio per 6 mesi e ulteriori 12 mesi di sosta in bottiglia Rubino profondo intessuto di granato, naso sfaccettato, con floreale in evidenza, poi ribes, mirtillo e sottobosco e a chiudere una raffinata nota balsamica e mentolata. La bocca è ampia e slanciata, coerente con le note olfattive, integrate in una gustosa progressione che appaga in freschezza, sapidità ed eleganza.