DAL FILARE AL VINO: l’Azienda Agricola Camerani e l’Officina dell’Aias uniti in un nuovo progetto di inclusione

Qualche sera fa ho finalmente conosciuto la splendida realtà del Ristorante Mangiabottoni di Verona. L’occasione è stata la cena in cui è stato presentato il progetto “Dal filare al vino” che apre nuove prospettive per l’inclusione lavorativa di persone con disabilità in ambito vitivinicolo.  Il ristorante Mangiabottoni già realizza molto bene l’inclusione lavorativa, affiancando anche il ristorante all’attività di ospitalità con lo StraVagante Hostel. La sinergia tra Marinella Camerani, vignaiola che ha alle spalle 40 anni di lavoro in vigna e in cantina, ed Emanuele Geminiasi, Direttore della Cooperativa Sociale Officina dell’Aias, permetterà di realizzare un nuovo progetto di inclusione lavorativa. La cena è stata ottima e abbiamo ascoltato il racconto di Marinella e di Emanuele. Un racconto straordinario che potete leggere qui sotto, nel comunicato stampa.

Cliccando su questo link potete vedere il video che documenta la visita e il lavoro di defogliazione svolto dai ragazzi in vigna a Podere Castagnè. Il futuro è un vino rosso che si chiamerà Mangiabottoni. Non vediamo lora di assaggiarlo!

IL RACCONTO

“Marinella ed Emanuele, si incontrano in occasione di una serata in cui i ragazzi de Il Mangiabottoni facevano servizio di catering. Dopo un po’ di chiacchere Marinella esordisce: “Io ho un posto magico dove potremmo realizzare tante belle cose insieme”. “Va bene - risponde Emanuele ci troviamo ‘su’ dopo domani alle 14.00 assieme a Mattia”. I protagonisti della conversazione sono Marinella Camerani, vignaiola nata con Corte Sant’Alda in Valle di Mezzane (VR), ed Emanuele Germiniasi, direttore della Cooperativa Sociale L’Officina dell’Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Verona. Il posto magico di Marinella è Podere Castagnè, vigneti in altitudine, boschi, animali e accoglienza per soggiornare o semplicemente per passare e godere del luogo, come magico è Il Mangiabottoni, l’osteria contemporanea - una delle realtà costruite da L’Officina dell’Aias - in cui si abbatte ogni barriera, fisica e culturale, tra abilità e disabilità nel lavoro. E detto fatto al primo incontro tra i due si immaginano attività da fare insieme. Si parla di osteria, di degustazioni, di ospitalità e di laboratori e si decide di portare i ragazzi de L’Officina in campagna a confrontarsi con i lavori in vigna e poi in cantina fianco a fianco con i ragazzi di Camerani. Si progetta di fare un vino assieme, di montagna, fresco e per ogni stagione, che si chiamerà “Mangiabottoni”. Il perimetro delle attività è stato poi formalizzato in una convenzione e consiste nella sperimentazione dell’applicabilità delle competenze di alcuni giovani con disabilità in un contesto per loro del tutto nuovo. Una collaborazione che risponde anche all’esigenza di Marinella di guardare altri orizzonti. “Intendo il nome del progetto ‘Dal filare al vino’, anche come ‘Da oggi a domani’, dove l’oggi per me è il punto di partenza, ma anche di arrivo - spiega Marinella. Con 40 anni da vignaiola alle spalle ho bisogno di altro, di esplorare mondi e persone nuove. È ovviamente una ricerca personale, intima ed introspettiva. Per essere sincera, parlando di questo progetto, sono io che ho bisogno dei ragazzI de Il Mangiabottoni, di fare un piccolo reset e riposizionarmi su un piano in cui parole come amicizia, benessere, felicità, lavoro, salute … hanno un senso forse più elementare, ma sicuramente più profondo”.

“Siamo stati felici che l’Azienda Agricola Camerani abbia apprezzato il nostro modello di inserimento lavorativo rendendosi disponibile ad avviare con noi un progetto sperimentale - racconta Emanuele. Questa, come tutte le attività de L’Officina dell’Aias, tra cui l’Osteria Il Mangiabottoni e l’albergo Stravagante Hostel, coinvolgono persone con disabilità che in queste attività lavorative mettono in gioco le loro competenze, ma anche i loro comportamenti, a volte sterotipati, caratterizzati da stimming e quindi un po’ stravaganti. Stravaganti come quelli di Fabio, una persona con disabilità a cui abbiamo voluto molto bene, che staccava i bottoni dai vestiti per mangiarseli al cui ricordo è dedicato Il Mangiabottoni”. Oggi sono 34 i ragazzi e le ragazze con disabilità, prevalentemente intellettiva e autismo, poco più che ventenni, supervisionati al lavoro da educatori e dal personale della cooperativa sociale che in Osteria e in Ostello si impegnano come cuochi, baristi, addetti di sala, addetti alle pulizie e alla reception.

“L’Azienda Agricola Camerani - sottolinea Germiniasi - non solo accoglierà le persone con disabilità e i loro assistenti personali per coinvolgerli nell’attività di vendemmia e nelle operazioni di cantina, ma elargirà anche una liberalità perché crede nel complessivo progetto di inserimento lavorativo in ambiti normalizzanti che la Cooperativa persegue da venti anni. E in aggiunta a queste premesse, l’Azienda ha proposto alla Cooperativa di denominare ‘Mangiabottoni’ le bottiglie della partita di uve della vendemmia alla quale parteciperanno le persone con disabilità, che verranno vendute dall’azienda e servite nell’osteria. La nostra speranza e il nostro obiettivo sono che la cooperativa, al crescere dell’interesse e delle competenze delle persone con disabilità anche in ambito vitivinicolo, possa in futuro aumentare la loro presenza in azienda e progettare un vero e proprio laboratorio occupazionale di inserimento lavorativo”. “In azienda - continua Marinella - bisogna lasciare spazio ai giovani, alle loro idee e anche ai loro errori. Podere Castagnè è il luogo ideale dove io possa esserci, ma in seconda linea, esserci come memoria storica, come un grande albero dove ripararsi in caso di bisogno, ma liberi di andare non appena torna il sole. Podere Castagnè, una corte di campagna, un vigneto, un bosco, è lì dormiente che aspetta di essere scoperto e vissuto nella sua interezza con persone, animali e piante nell’orto. Questo è il mio sogno e lì vedo il mio futuro. La realtà, però, mi porta ad essere pragmatica e realista. Da 40 anni faccio vino e questo è il punto di partenza. È una certezza e da qui parte il mio domani. Il progetto non può che coinvolgere tutte le persone dell’azienda e ognuno farà la sua parte. Tutti assieme con i ragazzi de L’Officina di Aias ci occuperemo dei primi 20 filari (lungo la strada che porta a Moruri) contrassegnati da piccoli stendardi colorati. Circa mezzo ettaro di Corvina e Rondinella”. “Vigneto e cantina. Potatura e travasi: faremo un vino insieme e solo a primavera inoltrata andrà in bottiglia con il nome “MANGIABOTTONI” - guarda avanti Camerani. Potrebbe essere un Valpolicella a denominazione di origine o un vino a indicazione geografica protetta: decideremo assieme dopo aver assaggiato cosa ci dona qui la vigna. Tuttavia, come è scritto, nella convenzione con L’Officina dell’Aias, peri ragazzi si tratta di un esperimento, di un tentativo importante per dare spazio alle diverse personalità. E da qui iniziano anche i sogni: a Podere Castagnè il grande salone potrebbe diventare un laboratorio, una piccola biblioteca, un ristoro e le stanze un luogo di pernotto per viandanti. Un progetto lungo tante vite, senza fretta, dove gli obbiettivi sono il benessere di tutti noi. Un progetto che interpreta a pieno il motto preso a prestito dal poeta spagnolo Antonio Machado in questi 40 anni di Azienda Agricola Camerani: “È CAMMINANDO CHE SI FA IL CAMMINO”.

Un grazie   per l’invito a Clementina Palese (riferente per la stampa)