A Vini Veri 2016: scoperte e conferme (tra rifermentati in bottiglia e anfore)
/Da qualche anno non andavo a Vini Veri (credo che l'ultima edizione visitata sia stata la 2009), quindi ero spinta da una certa curiosità,. Ho trovato piacevoli sorprese. Innanzitutto una qualità media dei vini molto più alta (e per la verità, anche i pezzi li ho trovati in parecchi casi piuttosto alti). Ho assaggiato vini precisi e ben fatti. Una scelta molto felice è stata, a mio parere, l'anticipazione dell'apertura al venerdì che precede il Vinitaly, il che mi ha permesso di assaggiare rilassata, senza l'incubo di dover correre da Cerea a Sarego per VinNatur, il motivo principale per cui negli ultimi anni ho disertato.
Qui sopra, nella gallery fotografica che scorre se ci cliccate sopra, alcuni vini che mi sono piaciuti particolarmente: in maggioranza sono vini bianchi, con attenzione voluta verso i rifermentati in bottiglia e i vini in anfora.
Laurent Bannwarth - Una bella scoperta tutta la gamma di questo produttore alsaziano che merita attenzione per la l'eleganza dello stile e la grande piacevolezza di beva: dal delizioso La petite folie, un gewurtztraminer rifermentato in bottiglia, fino al Qvevri Sinergie 2014, un vino in anfora definito dal produttore "simpatico assemblaggio di riesling, pinot grigio e gewurztraminer"
Vodopivec - Una declinazione veramente interessante di vitowska: tutte sono prodotte in anfora tranne una. Comunicano un'idea di forza e antica saggezza. Mi è piaciuta molto la Vitowska 2011. Avevo assaggiato qualcosa anni fa a Mare e Vitowska e devo dire che questo approfondimento m è piaciuto molto.
Case Bianche - La Matta e il Fric sono due vini, l'uno da fiano e l'altro da aglianico, prodotti da quest'azienda del Cilento che non conoscevo e per me sono stati la sorpresa della giornata - per quanto riguarda la tipologia dei vini rifermentati in bottiglia -. Ineccepibili per pulizia olfattiva, sono entrambi "vin de soif", da bere con gran gusto per la freschezza succosa. Davvero ben fatti.
Il Pendio - Brusato rosa Met. Cl.Pas Dosè Primo assaggio, per me, di questo Pinot Noir 100% Rosé de Saignée di un'azienda della Franciacorta che conobbi parecchi anni fa, prima della conduzione attuale di Michele Loda. Sottile ed elegantissimo nei profumi di fragoline e altri piccoli frutti ha un allungo gustativo eccellente e una tessitura di grande classe.
Gotsa Wines - Dovendo citare un vino, scelgo il Mtsvane2013, ma tutti i vini bianchi che Konstantin Gotsadze produce con la famiglia nei dintorni di Tbilisi in Georgia mi sono piaciuti molto. Sono prodotti secondo l'antica tradizione dei Kevri (qui un interessante filmato). Son vini corposi ma leggiadri nella beva e pulitissimi nei profumi, ottenuti da varietà autoctone in purezza o in blend (Il Mitsvane, appunto, è il nome di una varietà, fa macerazione sulle bucce di 7 mesi a cui seguono venti mesi di affinamento). Potete divertirvi anche con il Chinurii o il Tsitska, o il rosso da Saperavi. Eccellenze che potrebbero far innamorare dei vini in anfora chi non li ha mai bevuti.
Domaine de Juchepie Nell'Anjou, varie ed espressive tipologie da chenin prodotte in bodinamica ( sec, moelleux e liquoreux). Stupendo davvero il La Passion 2010 (liquoreux). Volendo saperne di più ecco un interessante video sulla produzione dell'azienda, quasi interamente dedicata allo chenin.
Castello di Lispida - Da tempo non assaggiavo i vini di Alessandro Sgaravatti, che qui ho ritrovato con una del tutto nuova freschezza e piacevolezza. La mia preferenza va all' Amphora 2014, saporito blend di tocai e ribolla.
Casa Coste Piane Frizzante Naturalmente 2014 - una vecchia conoscenza, questo prosecco col fondo che ha fatto la storia della tipologia. Versato da una magnum, si è rivelato assai migliore di come l'avevo trovato alla fine dell'estate scorsa: più grintoso, gustoso, sapido, forse appena più esile che in annate migliori dal punto di vista climatico. Sempre un gran bel sorso. Peccato sia finito; occorre attendere la nuova annata fra un paio di mesi.
Gatti Carolina - Ritrovo dopo qualche anno il Frizzante da uve "prosecco" Bolle Bandite ( qui il 2013) della cara Carolanin Cats, donna speciale per la carica vitale che mette nelle cose che fa. In poche parole, sostanzioso e assai migliorato rispetto al passato (ma lei sa che sono di gusti difficili!). In questo post vi segnalo assolutamente anche il Pushutà, un vino bianco frizzante che è in vendita per beneficenza: l'intero ricavato va a un progetto educativo di un asilo parrocchiale del paese peruviano di Huacrachuco. Complimenti Carolina!
Qui non in fotografia, ma sono davvero molto buoni, due rosati per l'estate che conosco e che si riconfermano di grande classe::
il Riflesso Rosi (annata 2015 assaggiata da prova di vasca) di Eugenio Rosi e il Terooldego Vigneti delle Dolomiti Assolto 2015 di Redondel Paolo Zanini Vignaiolo.
Dei due splendidi Alsace Aoc Voyager di Pierre Frick ( blend di annate e vitigni riesling, sylvaner e pinot gris) e Gevrey Chambertin 2013 di Philippe Pacalet, non vi dico nulla e vi rimando a questa mia nota scritta a caldo.
Una nota di piccolo demerito ci sta: arrivando alle ore 15 circa al banco di Emmanuel Giboulot ho appreso che i vini erano finiti. Pochissime le bottiglie, recuperate in Italia, credo, in mancanza della sua venuta. Davvero un peccato, dopo che l'organizzazione aveva sottolineato per bene la sua presenza a Vini Veri!
Nota ulteriore - invece - di merito: la selezione dei produttori di gastronomia, con una menzione speciale per il Piccolo Forno Marziali di Saludecio (Rimini).