Due belle novità al Soave Versus 2018

C’è aria nuova nel Soave. Il Soave Versus che si è svolto a Verona qualche giorno fa e ha festeggiato il Cinquantesimo della denominazione, ha segnato anche il “debutto” del nuovo Presidente del Consorzio Sandro Gini, produttore dalla grande storia e dalle idee molto chiare sul futuro del Soave. Si mette il paletto a 450 mila ettolitri di produzione per una vendemmia 2018  che si annuncia molto abbondante e non si arretra sull’obiettivo della massima qualità. Come? riportando il Soave ai fasti della tradizione - che era quella di non consumarlo fresco, ma con qualche anno sulle spalle - ad esempio. E anche quella dei Cru (le 33 menzioni geografiche aggiuntive) sarà una bella sfida.

Non sono mancate anche le novità “produttive” in questa bella edizione, due micro- realtà da seguire con attenzione.

CANTINA MARTINELLI - Il giovane Francesco Martinelli e il padre Dario  hanno presentato la prima annata di due vini a base di garganega prodotti da  un vigneto di poco più di un ettaro - con vigne di circa 50 anni -  a Fittà  di Soave. fa Hanno avviato la conversione bio.

Molto ben fatti e piacevoli  sia il Soave Doc  Il Gigante 2017 che il Leviatano 2017, una garganega sui lieviti  rifermentata in bottiglia, dagli aromi puliti e fruttati, molto sapida. Colpisce la nitidezza espressiva nella ricerca della naturalità. 2700 bottiglie prodotte per il Soave e 500 della garganega frizzante.

ALESSANDRO BENINI - Anche in questo caso, c’è un giovane che sceglie la strada della viticoltura, facendo tesoro di un’esperienza familiare nei vigneti in Val di Mezzane, in conversione biologica. Già convincente la prima annata del Soave Doc Balinda 2017 da garganega raccolta a mano, con fermentazione e affinamento in acciaio sulle fecce per 6 mesi con batonnage. Molto interessante per la piacevole complessità e ampiezza gustativa il Soave Doc Le Macette  2017 un blend di tre basi di garganega di cui una passata in barrique. 6000 bottiglie prodotte, ma in espansione già con la vendemmia 2018.