Inconfondibile - il festival dei vini frizzanti rifermentati in bottiglia: buona la prima!

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Domenica 12 maggio 2019 sono stata a Villa Braida ( Mogliano Veneto), per la prima edizione di Inconfondibile. I vini con il fondo sono una tipologia che seguo da tempo con interesse. Sembra trascorso un secolo dall’estate 2012, quando organizzai per il gruppo veneto di Slow Wine una degustazione di ben 25 Prosecco rifermentati in bottiglia: si rivelarono allora una novità per molti.

In pochi anni la tipologia è letteralmente “ esplosa” come produzione e come interesse in una nicchia di consumo ( e non solo in terra di Prosecco).

Hanno fatto perciò benissimo Gianpaolo Giacobbo - ora a Slow Wine - e Massimo Zanichelli, autore dello splendido libro “Effervescenze - storie e interpreti di vini vivi” a ideare un Festival interamente dedicato a questi vini che vengono definiti “ancestrali”, “tradizionali”, “artigianali”.

A loro va tributato un plauso, assieme ai Sommelier di Ais Veneto e in particolare a Roberto Dalla Riva, per la perfetta organizzazione dell’ evento, curatissimo sotto tutti gli aspetti - non ultimo quello dela scelta delle aziende che hanno proposto vari assaggi gastronomici di alta qualità.

Molte le bottiglie in degustazione, suddivise in due percorsi: il percorso Glera, dedicato ai Prosecco e il percorso Misto, dedicato a vini prodotti con altre varietà e in diversi territori, in gran parte concentrati nelle zone storiche per la tipologia, l’Oltrepò Pavese e le terre dei Lambruschi.

Tra i tanti assaggi segnalo queste novità che mi sono piaciute molto:

Frozza (Vidor - TV) - Giovanin Vino bianco frizzante 2016 - Una lunga sosta sui lieviti dona a questa glera una complessità davvero meravigliosa. Un omaggio al nonno Govanni, da parte di uno dei più limpidi interpreti di questa tipologia. 1000 bottiglie numerate.

Terre Grosse (Zenson di Piave - TV) - Grapariol col fondo 2017 - dalla varietà rabosina bianca, un vino decisamente inaspettato e simpatico.

Walter Nardin (Ormelle- TV) - Nata Bianca La Zerbaia - bell’equilibrio gustativo e grande freschezza in questo vino da una varietà, il Manzoni bianco, che spesso “spara in alto” con il grado alcolico.

Claudio Plessi (Castelnuovo Rangone- MO) - Muntanera 2017 - un rosato che voglio solo definire “buonissimo” e che nasce dalla rara uva tosca. Altri vinii di questo produttore mi hanno colpito: il Tarbianein (trebbiano di spagna) e il Lambruscaun (lambrusco di Fiorano) che comunicano artigianalità e autenticità al quadrato.

Giovanni Gregoletto (Miane -TV) - Le Rosé 2017 - accanto ai già conosciuti ed apprezzatissimi Prosecco e Verdiso ecco un rosato frizzante succoso e piacevolissimo a base di chardonnay e marzemino.

Winkler Alessandro (Vittorio Veneto - TV) - Rosato Colli Trevigiani 2016

Bonifacio Edda (San Gregorio nelle Alpi- BL) - Sass de Mura- Rosato Veneto 2016

Due interpretazioni molto ben riuscite di pinot nero, accomunate da una beva leggiadra che lascia il segno.

Iseldo Maule -(Gambellara - VI)- Iseldo Ancestrale- da garganega e durella: profumato e saporito, davvero ben fatto.

Una menzione particolare merita la degustazione “Granfondo” condotta da Giacobbo e Zanichelli. Hanno proposto una verticale di 4 annate del Profondo, il Prosecco dell’Azienda Miotto e di 4 annate del Rimosso, il Lambrusco di Sorbara di Cantina della Volta. I rifermentati in bottiglia li bevo al secondo anno dalla vendemmia e dunque sono già convinta che il tempo li renda migliori e non di rado capaci di una bella evoluzione . Così è stato per questi due vini. Vi basti sapere che il Profondo 2011 aveva salinità, vivacità e una complessità che lo avvicinava a uno Champagne e che il Rimosso 2012 era succosissimo e fragrante, con note ancora freschissime di rosa e visciola.

Chi si è perso questa prima edizione, faccia un pensiero per la (speriamo) prossima, che vale la pena di approfondire un mondo variegato e interessante come questo dei “surlie”.

Un grazie a tutti gli amici produttori che conosco da tempo e che mi hanno intrattenuto ai banchi d’assaggio ( e che non cito perché sono davvero molti).

Pe finire, un omaggio al grande Lino Maga: non mi bastano le parole per dire quanto sia buono il suo Barbacarlo 2017 che gli amici de La Caneva mi hanno fatto assaggiare: è stato l’ultimo vino assaggiato assieme a Bob Checchetto. Il che è tutto dire.

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