I vent’anni di Giovanna
/Coraggio, intraprendenza, capacità di immaginare il futuro non solo della propria vita personale, ma pure di un territorio, quello della doc Bardolino, in tempi non facili. Sono queste le basi della bella storia di Giovanna Tantini, che qualche giorno fa ha festeggiato i vent’anni del suo percorso di vignaiola e produttrice.
Nel 2002 la prima vendemmia, realizzata dopo aver messo nel cassetto la laurea in legge per un master in viticoltura, con la ferma convinzione che dai 12 ettari di vigne di famiglia, si potesse trarre il meglio: Bardolino e Chiaretto longevi ed espressivi del terroir gardesano. “Una sfida doppia - racconta Giovanna - scegliere di lavorare in una denominazione in cui molti stavano uscendo perchè non godeva d grande fama, e produrre vini che in ogni annata mostrassero carattere e identità nel raccontare il territoio”. Vent’anni di lavoro hanno forgiato lo stile inconfondibile dell’ “eterna ragazza del Bardolino” e la degustazione di otto annate ha dimostrato che la sua doppia sfida è stata vinta.
Il filo conduttore delle annate, tutte prodotte in solo acciaio - dalla 2013 alla 2020 è indubbiamente l’eleganza, accompagnata dalla longevità. Sorprendente per tenuta i il 2014 - annus horribilis come si sa - , straordinario per compiutezza espressiva e freschezza il 2019. In tutte le annate, bel colore carminio da trasparente a trasparentissimo, fusione di profumi di frutti rossi, spezie orientali, fiori blu, con la corvina sempre più protagonista; tutti Bardolino gustosi persistenti e sapidi, ottimi compagni della tavola.
Colpisce nella storia di Giovanna, la sua cura del percorso di crescita come vignaiola, compiuto sin dall’inizio assieme a persone che condividono il suo modo di pensare e di agire. Sono gli enologi Attilio Pagli e Laura Zuddas, l’agronomo Roberto Abate e pure alcuni fidati collaboratori che l’affiancano da anni nei lavori in vigneto e in cantina.
In una giornata piena di sole Giovanna ci ha condotto nelle vigne, dove abbiamo visto quanta attenzione e cura mette per ottenere una materia prima ottimale, dedicando anche più passaggi vendemmiali per ottenere il massimo in bottiglia. Al termine della degustazione ha presentato anche il Bardolino La Rocca 2020, prima annata che porta in etichetta la sottozona del progetto Bardolino Cru: corvina 85% , una parte della quale matura in legno: vino complesso e elegantissimo.
Sulle bottiglie Giovanna ha scelto di “metterci la faccia”. Ancor più inconfondibili, dunque, i Bardolino e i Chiaretto di Bardolino di questa irresistibile eterna ragazza. Non perdeteveli!