Soave Versus 2017: il mondo del Soave è giovane, dinamico, aperto

Soave Versus 2017: il mondo del Soave è giovane, dinamico, aperto

Si è chiusa con un successo consolidato (4.000 presenze, 54 aziende e 200 vini) la diciottesima edizione di Soave Versus. Ai banchi  dei produttori tanti giovani che rappresentano le nuove leve di una denominazione storica che mostra un  rinnovato dinamismo e  l'apertura a tutti gli interpreti e le idee. Per un'immagine sempre più forte del Soave, il grande vino bianco classico italiano.

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Mario, il consumatore medio, dice la sua sulla campagna Eurospin - Vini Integralmente prodotti

Chi è Mario lo sanno bene i miei amici. Stiamo insieme da una decina d'anni e diciamo che la storia del suo rapporto con il vino potrei condensarla in un titolo: "Dal Tavenello al Sassicaia in dieci mosse". Intendo dire che in tutto questo tempo, frequentando luoghi del vino e assaggiando con me, ha affinato sicuramente le sue percezioni sensoriali e ha imparato ad apprezzare il vino con maggiore consapevolezza. Resta comunque un consumatore medio:  per lui il vino è un alimento;  un bicchiere,  preferibilmente di vino bianco, serve ad accompagnare il pasto. Quando si esauriscono le scorte di bottiglie mezze piene che io assaggio e poi gli lascio, il vino lo compra al supermercato, come la maggioranza degli italiani. 

Vedendo il  grand bailamme  social-mediatico che si è scatenato in questi giorni  attorno alla campagna della catena Eurospin che propone una selezione di vini scelti da Luca Gardini -  Miglior Sommelier del Mondo 2010 - definiti a termini di legge "Vini Integralmente prodotti", ho pensato di coinvolgere il consumatore medio di casa, per assaggiare alcuni vini e sapere che ne pensa.

Ho iniziato  sabato scorso, facendo vedere a Mario alcuni video pubblicati sul sito di Eurospin in cui Gardini spiega i vini:  

 "Questo Luca io non so chi è, non l'ho mai visto"  dice  "però mi preoccupa, è affannato. Mah. Dice che i vini son tutti buoni;  ma se  è un sommelier, campione del mondo... si potrebbe provarli."

Ho poi chiesto a  Mario che cosa pensasse del termine "vini integralmente prodotti".   Risposta: "Puoi sapere chi li fa, e chi li fa è responsabile del prodotto, di quello che trovo nella bottiglia, per cui dovrei aspettarmi una certa qualità".  Insomma, Mario ha un'idea abbastanza corretta  del concetto di filiera. Detto questo, lo informo che questi vini sono in vendita all'Eurospin  a un prezzo che va da 1,49 € (Montepulciano d'Abruzzo dop) a 4,29 € (Sannio Fiano dop).  A questo punto Mario mi guarda un po' dubbioso e sbotta: "ma a 1,49 si compra, più o meno,  un litro di vino in brick."  A questo punto non gli dico altro e gli propongo di andare all'Eurospin lunedì mattina per comprare  alcune bottiglie. "Ok. " mi fa  "sono curioso".

Arriviamo così a questa mattina e andiamo all'Eurospin. Decidiamo di prendere tre bottiglie;  le sceglierà lui e io pongo  un'unica "condizione": una delle tre dovrà essere un vino DOCG e quindi costerà un po' di più.  All' entrata ci accoglie la sagoma - espositore di Luca Gardini, con gli opuscoli - catalogo. Ne prendo uno ma non glielo mostro. E qui viene la sorpresa: i prezzi di parecchi vini sullo scaffale sono ulteriormente ribassati. L'addetto che sta sistemando alcune bottiglie conferma:  "Sì, questa settimana c'è la promozione".

Alla fine Mario sceglie:

Soave doc La Pieve 2015  costo in catalogo € 1,69, ribassato a € 1,35

Trebbiano d'Abruzzo DOP 2014 in catalogo €1,69 ribassato a € 1,35

Barbera d'Asti  Superiore DOCG 2014 in catalogo a  € 2,39  ribassato a €1,95.

Mario ha scelto il Soave perché è un vino che conosce e, vedendo quel prezzo, vuole scoprire se vale;   anche per il Trebbiano d'Abruzzo e la Barbera d'Asti, tipologie che conosce davvero poco,  a farlo decidere è alla fine il prezzo.

Arrivati a casa, mentre preparo il pranzo,  lo invito a leggere l'opuscolo catalogo. Nell' introduzione Gardini illustra  il suo "Modo giusto di degustare", con concetti molto semplici e alcune emoticons: mi piace, normale, non mi piace. Seguono poi la descrizioni di che cosa sia il  vino integralmente prodotto,  quelle dei territori di origine  e le schede illustrative dei vini corredate dai prezzi.  "Il libretto è fatto bene" dice Mario " si vede che qua il sommelier vuol farmi imparare qualcosa, però sembra un'altra persona, rispetto ai video." (D'accordo,  Mario, ma qui è in fotografia!).  

Al momento di aprire i tre vini informo Mario del fatto che sono prodotti da tre Cantine Sociali, chiaramente identificabili in retro etichetta: Cantina di Soave, Cantina Sangro di Fossacesia (Chieti) e Cantina di Castel Boglione (Asti).  

L'assaggio di Mario:

Soave - gli piace al naso, è intenso, fruttato, in bocca lo trova un po' esile, si aspettava un po'di più ma poi guarda il grado ed è 11,5%,  "Ci sta - un Soave onesto, senza troppe pretese, da bere a pasto", 

Trebbiano d'Abruzzo. Pur non conoscendo molto la tipologia dice, " siamo da un'altra parte e c'è più intensità, sia al naso che al gusto". Insomma gli piace e lo trova "coerente!", quello che ti aspetti dai profumi lo ritrovi al gusto.

Barbera d'Asti  -  Mario non ama troppo i vini rossi, ma con una fetta di salame e un pezzo di Monte veronese mezzano se ne beve un bicchiere e dice "Ben fatto, non troppo ruvido, piacevole da bere, non si sente troppo il grado alcolico":  (Luca, i come la mettiamo con il "tannino acido?").

Nel complesso sono vini promossi dal consumatore medio per l'ottimo rapporto qualità prezzo. Il prezzo ha d'altronde guidato la scelta, come per la maggior parte dei consumatori che vanno all'Eurospin, e  come Mario, Gardini non sanno proprio chi è. Se poi ci mettiamo pure il ribasso ulteriore...

Anche la  considerazione finale  spetta: a Mario: " Sono vini che la gente beve, che la gente si può permettere". "Ma secondo te" - gli dico - "come possono costare così poco?  Addirittura i prezzi sono stati ribassati!"  La risposta che mi fornisce è semplice: "La catena del supermercato ne compra parecchio, poi se va a ribasso su questi vini, nell'economia generale troverà il modo di recuperare il sottocosto da qualche altra parte".  Mario docet.

Approfondimenti:

Il post di Intravino che ha reso nota la camoagna

Il post di Angelo Peretti su Internet Gourmet che definisce la campagna di Eurospin " geniale"

Il post di Filippo Ronco su Vinix che auspica una coinvolgimento dei consumatori finali:  e come vedete  l'ho preso in parola.

Aggiornamento: segnalo l'ottimo post di Lorenzo Biscontin che chiarisce molte cose su Eurospin, in primis scelte dei prodotti e dinamiche dei prezzi-

Qui sotto: Mario all'Osteria dei Mario a Vinitaly 2012 - Il Consorzio dei Vini Colli Berici e Vicenza aveva ideato un'approccio al vino destinato al consumatore, prendendo a prestito l'idea di Mario Consumatore Medio. ( Giorni memorabili!)

Il Soave e lo screwcap

Benedetto il tappo a vite!

All'anteprima di qualche giorno fa c'erano due Soave tappati con questa chiusura ch'erano proprio buoni.

Il primo era un 2015, il Soave doc U.P.  Sono le iniziali di Umberto Portinari, che lo produce a Brognoligo, in Val d'Alpone, mettendoci per l' 80% garganega proveniente dal vigneto Le Albare e per il restante 20% quella del vigneto il Ronchetto. Per la verità avevo scoperto la novità di questa etichetta qualche giorno prima, ad una manifestazione in provincia di Treviso. In quell'occasione, Umberto mi ha raccontato di come i figli Maria e Silvio avessero vinto le sue resistenze, convincendolo a produrre un Soave "Entry-Level" che fosse semplice ed immediato in tutti i sensi, compresa la chiusura.  Gli ho fatto i complimenti: questo Soave ha una freschezza invidiabile, garganega che parla, potremmo dire. C'è una piccola chiusura nei profumi all'inizio, ma lasciandolo un attimo nel bicchiere, ecco che arriva il frutto croccante e un bell'allungo, con il finale tipico e leggermente amarognolo della mandorla.

Il secondo è il Soave doc Danieli 2010 di Fattori che ci è stato servito durante l'interessante degustazione "Il Soave alla prova del tempo". Che fosse tappato con lo screwcap, lo si è saputo soltanto alla fine della degustazione: ha mostrato una tenuta invidiabile, profumi agrumati e di frutta gialla, finale lungo e quasi salato. Gioventù da vendere. Peccato fosse sotanto una prova sperimentale di Antonio Fattori, per testare questo tipo di chiusura rispetto alle altre.

C'è da chiedersi perchè i produttori del Soave non siano più coraggiosi e non ve ne siano molti di più, sul mercato, di Soave con lo screwcap; tanto più che il disciplinare permette questa chiusura a vite non soltanto per il Soave doc, ma anche per il Classico e il Superiore.

Tra i pochi che ricordo ci sono il Soave di Leonildo Pieropan, che usò già anni fa questo tipo di chiusura per il mercato americano, quando ancora non era permessa sul Soave Classico - e dovette perciò classificarlo a doc -  e il Soave doc Otto di Graziano Prà.

Se ve ne sono altri, si tratta di una scelta per i mercati esteri e iSoave con questa chiusura alternativa al sughero non arrivano sugli scaffali italiani. 

Lo ripeto, bravo Umberto Portinari:  spero che molti lo prendano ad esempio.

 

Soave Preview - Giovani assaggi

Alla Soave Preview oltre 60 Soave hanno fornito un panorama esauriente dell'annata 2015 -  in prevalenza vini di entrata di gamma - poichè tranne qualche eccezione, i cru escono più avanti.

Ne riparleremo con i riassaggi a partire da settembre.

Per ora, mi sono molto piaciuti questi "giovanotti" per finezza olfattiva, gustosità della beva, piacevolezza ed equilibrio complessivo.

Corte Adami Soave Cl. Cimalta - Elegante nei profumi sottili di fiori bianchi, gustoso e di grande carattere, col caratteristico finale di mandorla. Raffinato.
Balestri Valda Soave Cl. - Agrumato e fresco all'olfatto, ha una beva diretta, strutturata e sapida. Piacevolmente austero.
Le Battistelle Soave Cl. Montesei  - Intenso e fiorito, avvolge il palato con un sorso polposo con note d'agrume e frutta esotica, scia sapida e lunga. Succoso.
Le Mandolare Soave Cl.Corte Menini  - Lieve nota di vegetale fresco nell'attacco, poi fiori di acacia, polpa di pesca bianca con una bocca coerente e molto pulita. Leggiadro.
Gini Soave Cl.  - Profumi ancora un po' chiusi rimandano a un sorso ampio e agrumato di golosa sapidità, finale classico di mandorla. Materico.
Fattori Soave Cl. Runcaris  - Naso molto sfaccettato, giocato su leggere sfumature floreali e balsamiche a cui segue un sorso ben strutturato, molto pulito e sapido nel finale. Giocoso.
Suavia Soave Cl.  - Gran bella materia gusto-olfattiva che si avverte ancora "legata" dal recente imbottigliamento: sapiditá soprattutto, e poi erbe di campo, acacia in fiore, grafite. Complesso.

Fasoli Gino- Soave doc Borgoletto eleganza e finezza olfattiva accompagnano una beva equilibrata e molto fresca, dove spicca la frutta matura con piccole note piccanti che aumentano la piacevolezza gustativa. Solare.
La Cappuccina Soave doc - Intenso il bouquet di fiori e ricordi di erbe aromatiche e agrume. Beva di spessore, saporita e persistente. Deciso.
Vicentini Soave doc Terre Lunghe  - Fine e profondo nei profumi molto ampi di fiori di campo, susina gialla e erbette aromatiche. Tutto si ritrova nel sorso molto succoso e con un finale rinfrescante e balsamico. Mediterraneo.


Per finire, due cru freschi di bottiglia e che è quasi obbligatorio lasciare ancora in cantina:

Coffele Cà Visco-  Profumi di fiori e pesca bianca a cui si sovrappone un lieve accenno fumé  molto intrigante. Sorso morbido, dove il frutto ritorna polposo e maturo.   Bel finale intenso e saporito. Buono ora ma ancor più fra qualche anno, come ha dimostrato la degustazione dei Soave alla prova del Tempo (con un 2005!).  
I Stefanini Soave Superiore DOCG Cl. Monte di Fice -  prorompente l'olfatto di frutta matura e polposa che ti farebbe credere a un vino largo e muscolare. Invece spicca il volo sulla pista del palato con incedere ampio, ma ben verticale e sapido, lunghissimo.

Qui il post precedente sull'annata 2015